- La passione per l'Auto d'Epoca -
La scomparsa del Presidente Benemerito Roberto Bonazzi
• Chi ha avuto modo di incontrarlo prima che ci lasciasse così all’improvviso, quando ormai era molto provato ma sembrava potesse farcela ancora una volta, sa che anche in quelle condizioni così critiche il suo pensiero era sempre rivolto al Circolo, la sua seconda casa messa gratuitamente a disposizione, il luogo di incontro che per quasi quarant’anni ha monopolizzato tutti i suoi interessi (non quelli materiali per cui ci ha sempre rimesso specie con i falsi amici), ma quelli etici e culturali, che oggi trovano sempre meno spazio nel movimento.
Un vero gentiluomo d’altri tempi, un uomo colto e buono con un carattere apparentemente spigoloso che celava una profonda umanità, sempre disponibile, lo sguardo sempre rivolto al passato, si rifugiava in quel mondo ideale ormai superato, ma che cercava di far rivivere nei ricordi delle sue passate esperienze di vita vissute sempre come missione. I suoi riferimenti costanti erano il padre Manlio, alla cui memoria ha dedicato e sponsorizzato la più importante manifestazione rievocativa, il Criterium di Roma, e il compianto professor Gerin, di cui fu prezioso e fedele assistente per anni alla cattedra di Medicina legale dell’Università di Roma senza sgomitare, come d’uso negli Atenei dove il nepotismo è ricorrente, per raccoglierne il testimone.
Fu allora che, deluso da quell’ambiente e rinunciando anche ad una brillante attività professionale con il prepensionamento, volle dedicarsi unicamente all’automobilismo storico, di cui era stato uno dei pionieri, contribuendo a far nascere il Circolo Romano La Manovella. Gli incontri culturali e le conferenze presso il Circolo da lui promosse in questi quarant’anni di attività con i protagonisti che hanno fatto la storia dell’auto, le manifestazioni (un incubo per gli organizzatori per la sua maniacale cura dei particolari) premiate spesso con la Manovella d’Oro e altri riconoscimenti lasciano una traccia profonda e irripetibile del suo impegno.
Il vuoto profondo, lo sguardo smarrito e incredulo che ci ha colto quando ci siamo ritrovati a rendergli l’ultimo saluto a San Lorenzo al Verano testimoniano sinceri sentimenti di affetto e stima da parte di tutti e di riconoscenza per il suo insegnamento. Le toccanti parole rivolte al suo ricordo dei presidenti operativi Roberto Isidori e Alfredo Liberati nel corso della Cerimonia Funebre, il loro rinnovato impegno a favore del Circolo lasciano sperare che la sua opera non andrà dispersa.
Gennaro Forgione
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